La sede della Televisione Centrale Cinese CCTV

Oggi parliamo di un edificio non di recente costruzione ma che fa della “tecnica delle costruzioni” il suo punto di forza: la sede della CCTV, China Center TeleVision.

L’edificio è stato disegnato dallo studio di architettura OMA di Rem Koolhaas e progettato dalle società di ingegneria Arup e Architetture Design Institute. La progettazione strutturale del CCTV ha posto molte sfide tecniche per la grande squadra internazionale senza contare che una collaborazione globale trascende i fusi orari, distanze fisiche e culturali. Ciò nonostante la squadra ha dato il disegno completo in tempo per poter essere approvato dal gruppo di esperti del Ministero cinese delle costruzioni.

La sede della CCTV è stata aperta ufficialmente dal presidente dell’azienda l’ 1 gennaio 2008, durante le Olimpiadi di Pechino del 2008, anche se i lavori non sono stati completati fino a maggio 2012.

Concept

Koolhaas ha immaginato un edificio la cui forma tridimensionale permettesse al personale della CCTV di eseguire tutte le operazioni all’interno di un “ciclo continuo”. In questo senso l’edificio si compone di due torri a forma di L che si uniscono in sommità a formare una Z.

La costruzione dell’edificio è iniziata nel 2004 e con i suoi 473000 mq, ospita la sede degli studi televisivi, gli uffici e gli impianti di trasmissione e di produzione. Questo è il più grande progetto dello studio OMA e il primo edificio importante in Cina.

Organizzazione degli spazi

L’edificio non è una torre tradizionale, ma un ciclo di sei sezioni, orizzontali e verticali, che creano una griglia irregolare sulle facciate. La sua costruzione è considerata una sfida strutturale, soprattutto perché è in una zona ad alto rischio sismico. Gli aggetti si estendono perpendicolarmente ad ovest di 75m e di 67m sud.

La torre più alta, Torre 1, misura 234 metri e conta 54 piani con un ingombro di 40×60 metri. La sala principale, di 10000 mq nella Torre 1, è un atrio a tripla altezza che integra al suo interno una fermata della metropolitana di Pechino, divenendo di fatto il luogo di arrivo e partenza dei 10000 lavoratori che arrivano nella sede della CCTV.

La Torre 2 ha un’altezza di 210 metri con 44 piani e un ingombro di 40×52 metri. Gli edifici più piccoli ospitano un albergo, un centro visitatori, un grande teatro pubblico e strutture per conferenze e mostre.

 

Struttura

Poiché la progettazione sismica dell’edificio CCTV era al di fuori della portata dei regolamenti cinesi, Arup ha proposto, fin dall’inizio, un approccio progettuale adottando i moderni principi e  metodi della cultura occidentale per contrastare diversi livelli di sismicità. Le verifiche di progettazione sono state eseguite utilizzando i metodi di analisi sismica lineare e non lineare che hanno permesso di verificare il rispetto dei tre livelli di progettazione sismica richieste dalle autorità.

  • Nessun danno strutturale se sottoposto a un terremoto di livello 1 (periodo medio di ritorno di 50 anni);
  • danni strutturali riparabili se sottoposto ad un terremoto di livello 2 (periodo di ritorno di 475 anni);
  • gravi danni strutturali e possibile collasso se l’edificio è sottoposto ad un terremoto di livello 3 (periodo medio di ritorno di 2500 anni).

Un esoscheletro a griglie diagonali è stato adottato sulle facce esterne in modo che queste si oppongano alla forza di gravità e qualsiasi forza laterale. Il posizionamento dei montanti romboidali riflette la distribuzione delle forze sulla superficie esterna dell’edificio. Guardando la facciata è possibile capire dove agiscono le forze maggiori perché in quei punti la maglia si infittisce.

Il modello elastico è stato costruito effettuando un set completo di controlli lineari elastici che ha coperto tutte le combinazioni di carico. Anche per il livello 1 di carico sismico sono state condotte analisi dello spettro di risposta modale. Tutti i singoli elementi sono stati ampiamente testati e verificati in modo da valutare il ​​rendimento globale dell’edificio. Gli elementi più sollecitati sono stati valutati sotto l’azione di un terremoto di livello 2 in modo da garantire l’elasticità di elementi chiave come i pilastri. Al fine di convalidare lo spettro di risposta multimodale al livello 1 di azione sismica, sono stati applicati al modello, con cadenza temporale, azioni orizzontali che avevano intensità di terremoti già avvenuti in zona o previsti.

Infine per la progettazione delle fondazioni è stato necessario ridistribuire i carichi applicati alla sovrastruttura in modo da realizzare un modello che potesse prevedere un’adeguata rigidità di tutti gli elementi. Per convalidare il modello sono state utilizzate diverse centinaia combinazioni di carico inserite in un foglio elettronico che ha sviluppato un complesso processo iterativo di analisi, adottando un modello non lineare per valutare il comportamento relativo tra la struttura e il terreno. Questa procedura ripetuta diverse volte modificando i dati di ingresso ha dato in risposta i carichi che avrebbero dovuto sopportare la zattera di collegamento dei pali e i pali stessi.

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